Ipnosi: 5 miti da sfatare!

blank
Consulenza psicologica
Maggio 21, 2020
Ansia: 5 segreti per combatterla e prevenirla
Ansia: 3 segreti per combatterla e prevenirla
Luglio 20, 2020
falsi miti ipnosi

L’ipnosi è un mondo affascinante e ancora circondato da mistero. Spesso associata a maghi e personaggi poco raccomandabili, purtroppo l’ipnosi sconta la sua storia e il suo utilizzo in ambiti non clinici.

In questo articolo vedremo e sfateremo 5 miti sull’ipnosi in modo da aiutarti a fare chiarezza soprattutto sull’utilizzo dell’ipnosi in psicoterapia.

Cominciamo subito da quello che spaventa di più:

1.Ho paura dell’ipnosi perché l’ipnotista ti può far fare cose che non vuoi fare!

La paura di perdere il controllo durante la seduta di ipnosi è spesso l’ostacolo all’utilizzo di questo strumento in terapia. In realtà, la capacità di entrare in uno stato di trance è una capacità che tutti possediamo. Si tratta, infatti, di un fenomeno naturale, che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita. Sarà capitato anche a te di essere completamente preso dalla trama di un film e non accorgerti di quanto tempo è passato,  o di essere assorto nei tuoi pensieri mentre guidi dal lavoro verso casa senza renderti conto di tutte le azioni, ormai automatiche, che hai fatto. Oppure di fare una sorta di “sogno ad occhi aperti” mentre immagini come sarà quel giorno tanto importante che stai aspettando.

Questo tipo di fenomeni, e altri che potrai facilmente individuare nella tua quotidianità, sono tutte forme di ipnosi naturale.

Ora, immagina l’ultima volta che ti è capitata una situazione del genere: come ti sei sentito? Hai percepito una perdita della tua volontà e capacità di giudizio?  Se qualcuno, in quel momento, ti avesse detto: “mettiti accovacciato e fai il verso della gallina!”, pensi che l’avresti fatto?

Ho qualche dubbio! 😉

Ok, immagino qual è la tua obiezione:

Si, ma se l’ipnosi me la fa un altro, io non so che potere può avere su di me!

Non c’è modo di costringere una persona a fare qualcosa che non vuole fare, si mantiene sempre la capacità di scegliere. Certo, si può decidere di sospendere il giudizio, ma è appunto una scelta della persona!

L’influenza che l’ipnotista esercita sul soggetto è scarsa: non si può ottenere dalla persona alcun comportamento contrario ai suoi principi morali!

L’ipnotista, in realtà, ti insegna ad entrare in trance volontariamente! Mentre le situazioni citate sopra in genere “accadono”, in terapia, lo psicoterapeuta favorirà l’accesso a questo stato e ti insegnerà come ricrearlo quando ti serve! Inoltre, se deciderai di lavorare su un problema specifico, il terapeuta sarà la tua guida durante l’esperienza in modo che tu possa raggiungere i risultati che desideri.

In ogni momento la persona in ipnosi è in grado di decidere se rendere più superficiale, approfondire, proseguire o terminare l’esperienza. Michael D. Yapko

 

E allora quelli che fanno le galline in tv?

Come potrai immaginare, in quelle situazioni si crea un contesto molto diverso da quello della stanza di terapia! Molto spesso si tratta di persone pagate dall’ipnotista da palcoscenico per fingersi normali spettatori, o di persone disinibite e che vogliono divertirsi. Se ti interessa approfondire questo argomento di consiglio la lettura del libro di Matteo Rampin “Tecniche di controllo mentale. Analisi e contromisure”.

Inoltre, è importante sottolineare che in un contesto terapeutico vige il codice deontologico e lo psicoterapeuta è un professionista sanitario, specializzato nella cura della persona.

2. Non tutti possono essere ipnotizzati! E non riuscirai a ipnotizzare me!

Esiste una grande variabilità nel grado di ipnotizzabilità. Ci sono persone che presentano un’ipnotizzabilità molto alta e altre più bassa, le differenze sono soggettive. Alcune persone possono non essere ipnotizzabili per deficit neurologici, ma nella stragrande maggioranza dei casi tutti possono entrare in trance in qualche misura.

Vi sono persone che fanno fatica a sviluppare stadi profondi di trance, come per esempio chi ha uno stile di continuo controllo e automonitoraggio, ma anche chi è molto controllante può imparare a essere meno rigido nei propri schemi. Inoltre, non sempre è necessario un livello profondo di trance per ottenere dei benefici psicofisici.

Non è possibile essere ipnotizzati se ci si oppone volontariamente all’azione dell’ipnotizzatore, ma se parliamo di un contesto sanitario e nello specifico psicologico, non ci devono essere forzature da parte dell’operatore! Non è una gara di potere: vediamo quanto sei bravo a ipnotizzare… non mi avrai mai!

Nel mio studio, utilizzo l’ipnosi solo con le persone che me lo chiedono e a scopi terapeutici! 

3. L’ipnosi può aiutare a ricordare eventi del passato!

Falso! Non è vero che nello stato ipnotico possono riaffiorare più facilmente ricordi del passato. Questo accade solo in certi casi, in particolari condizioni, e non è detto che ciò che la persona ricorda sia realmente accaduto. I ricordi sono sempre viziati dagli eventi successivi agli episodi in questione, per cui vengono riferiti o rivissuti attraverso il filtro delle esperienze successive e della maturazione dell’individuo. Alcuni ricordi possono corrispondere a fantasie vissute nel passato, o a ricostruzioni a partire da frammenti di ricordi diversi che creano così dei falsi ricordi.

Questo perché la nostra memoria non funziona come la memoria del computer, ma organizza e immagazzina gli eventi in base alle nostre percezioni sensoriali e ai significati che gli attribuiamo e pertanto è soggetta ad errori.

Dunque, l’ipnosi non aumenta la probabilità di ricordare in modo accurato!

4. La persona in trance è come addormentata!

Falso! La persona ipnotizzata non sta dormendo! Quando sei in trance sei in uno stato vigile più simile allo stato di veglia che al sonno. Ricordi gli esempi di prima di trance quotidiana? Anche se sei immobile e con gli occhi chiusi, la tua attenzione è molto focalizzata e rivolta verso l’interno. Gli studi evidenziano un’attività elettrica del cervello specifica dello stato ipnotico e diversa dal sonno!

5. L’ipnosi risolve tutti i problemi!

Molte persone pensano che l’ipnosi in sé possa risolvere i loro problemi. Questo atteggiamento magico è fuorviante perché la persona rimane passiva e in attesa che qualcosa debba accadere o che l’ipnotista abbia il potere di far accadere quel grande cambiamento che desidera nella sua vita!

L’ipnosi non è una panacea!

Al contrario, per essere efficace l’ipnosi deve attivare la responsabilità personale e il paziente deve essere attivo nel generare il proprio cambiamento.

Se ti interessa saperne di più contattami!

Ps. Il pendolino nella foto, non è uno strumento fondamentale ai fini dell’ipnosi anche se ce ne sono di molto carini! 😉

A presto!

 

 

Bibliografia:

M. D. Yapko, Lavorare con l’ipnosi. Un’introduzione alla pratica clinica, 2003 ed. Franco Angeli

M. Rampin, Tecniche di controllo mentale. Analisi e contromisure, 2004, ed. Aurelia